Forse è uno dei casi di malagiustizia più significativi quello del rapimento di Denise Pipitone che portó a processare per tre gradi di giudizio e ad assolvere la sorellastra, Jessica Pulizzi, tant’è che è stato avviato l’iter di formazione di una Commissione parlamentare d’inchiesta. Lo ha confermato l’onorevole Alessia Morani del Partito Democratico, componente della Commissione Giustizia, oggi durante la trasmissione televisiva «Ore 14» su Rai 2 condotta da Milo Infante.
«Mi ha colpito l’enormità di errori che sono stati fatti più volontari che involontari, mi ha colpito il numero di magistrati che si sono succeduti, mi ha colpito la mancanza di approfondimento su alcune prove chiave. Oggi è ora di fare chiarezza», ha detto la parlamentare in trasmissione.
A rilevare una serie di retroscena dell’inchiesta è stata proprio una ex pm che indagò sul caso, Maria Angioni. La dottoressa Angioni condusse la prima fase delle indagini sulla piccola Denise Pipitone rivelando proprio alla trasmissione di Rai2 alcuni aspetti dell’inchiesta che non convinsero e che dovrebbero essere ancora chiariti a distanza di anni. Il pm ha esordito facendo subito una precisazione che riguarda la giustizia italiana, asserendo: “E’ giusto che le persone offese chiedano di più allo Stato, ma vorrei ricordare che lo Stato siamo noi e ogni persona delle istituzioni cerca di fare del suo meglio”. La stessa ha voluto ricordare le difficoltà con le quali i magistrati italiani sono chiamati a lavorare partendo dalla sua stessa esperienza e chiedendo maggiore dignità.