Come vive un bambino il terremoto?

Le calamità sono eventi che scavalcano l’ambito dell’esperienza “normale” umana e spesso arrecano traumi e condizioni di stress a chi le subisce. Ogni persona adulta reagisce in maniera diversa ad eventi significativi come quello di un terremoto. Un bambino, poi, ha ancora meno filtri per poter elaborare uno spavento che coglie senza preavviso e disturba una normale giornata fatta di scuola, compiti e giochi. Già Seneca aveva analizzato la paura che sta alla base della “non conoscenza” di un fenomeno naturale, che provoca a sua volta un’amplificazione della paura. Mi ha colpito il testo di Viola, 10 anni, perché descrive non tanto la cronologia dei fatti, ma l’impatto emotivo che essi hanno avuto su di lei.

Cronaca di un terremotoPoco prima del terremoto, ho iniziato a costruire con i lego un glamping che mi hanno dato a Natale, cercando di non usare le istruzioni. Ero tranquilla, costruivo e guardavo alla televisione Willy il principe di Bel Air, una serie vecchia ma molto carina e divertente. A un certo punto ho sentito un forte tremore e ho sentito la paura e l’ansia insinuarsi dentro di me come se quella fosse stata la prima scossa che sentivo. Credevo che sarebbe scoppiato l’allarme e che avremo dovuto evacuare Pozzuoli come negli anni ’80. La mia tranquillità è stata devastata dalla paura come quando i Persiani attaccarono la Grecia a sorpresa. Per tutti i 30 minuti seguenti ho tremato come una foglia e non mi sono voluta alzare fino alle 8:00. Mia madre, mia sorella e il mio gatto non l’hanno sentita, ma è stato confortante per me vedere che stavano bene. Io all’inizio però pensavo che fossero i lavori della cumana vicino a casa mia, ma così non è stato. Posso dire che devo ancora imparare a controllarmi quando vengono le scosse.

P.S. Il mio cervello con la scossa ha detto MAY DAY!

 

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