Nella conferenza stampa per la presentazione dei risultati del progetto SPES, alcune dichiarazioni del direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, dott. Limone, nonchè del Presidente De Luca, hanno lasciato perplessi sia i volontari del progetto, sia i cittadini del comprensorio flegreo-giuglianese. Il dott. Limone ha dichiarato che “
a 4200 persone sono stati prelevati sangue, urine e feci”.
Ebbene no, solamente sangue. Il Presidente De Luca ha affermato che la Campania è stata messa in sicurezza sui rifiuti e che resta da smaltire solamente il 50% delle ecoballe. Probabilmente il Presidente De Luca si riferisce ai rifiuti urbani, ma esistono quelli speciali e tossici che preoccupano molto di più i cittadini.
Per la zona flegrea restano come riferimento le 5 discariche ed il cratere Senga di Via Provinciale Pianura, il cui percolato ha invaso il territorio ed ha raggiunto le falde. A seguito del precedente articolo del blog, siamo stati contattati dal
Dott. Rino Cerino, ricercatore del progetto SPES, il quale ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “
in esito alla richiesta di chiarimenti relativa ai fluidi biologici campionati dai soggetti reclutati nello studio Spes e così come ampiamente discusso durante l’incontro tenuto presso Pozzuoli, mi preme specificare che sono stati arruolati per lo studio 4200 soggetti ai quali, così come previsto dal protocollo, è stato effettuato un prelievo ematico di 85 ml al fine di effettuare analisi:
Biochimico cliniche (fondamentali per stabilire il valore basale e il calcolo per la
determinazione delle diossine);
Virologico ( HBV HCV HIV) al fine di garantire la sicurezza degli operatori e come criterio inclusivo dello studio non considerare un potenziale fattore di confondimento nella valutazione prospettica di patologie correlabili (epatocarcinoma HCV);
Contaminanti Inorganici ( metalli pesanti ecc..);
Come previsto dal protocollo, alla luce dei risultati riferiti al valore medio dei contaminanti della coorte di studio, sono stati selezionati 600 soggetti (525+75 dei cluster emendati successivamente) ai quali sono stati richiesti campioni di urine e feci per ulteriori approfondimenti. Come discusso sulla metodologia durante il confronto avuto presso Pozzuoli (25 novembre 2018 ndr), durante il quale sono stati consegnati i risultati individuali e con chiarezza spiegato che in assenza di valori di riferimento precisi e validati dalla comunità scientifica internazionale sorgeva la necessità di approfondimenti per poter determinare una potenziale criticità, il gruppo di ricerca si è reso disponibile ad implementare l’approfondimento della corte di studio effettuando una valutazione non solo tra cluster ma anche tra i diversi comuni. Attività che alla luce della relazione dell’ISS sullo Studio avuta ad aprile 2019, inizierà l’elaborazione del dato e l’ulteriore follow up da lunedì 7 giugno. Durante lo stesso incontro, abbiamo avuto modo di discutere come da ultime volontà del Dott. Montella anche dello studio Spem e della prosecuzione delle attività su coorti di studio di pazienti affetti da patologie, divenute oggi realtà con la delibera di Giunta Regionale n. 180.
Sarebbe stato utile e sicuramente più soddisfacente reclutare più soggetti ed effettuare più analisi, ma comprenderà bene che va data una priorità con metodo e rigore statistico evitando di utilizzare risorse pubbliche su campioni che non presentano valori critici tali da richiedere ulteriori approfondimenti. Il gruppo di ricerca, rimasto orfano del suo PI, che ricordo con orgoglio, è a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, e se ritiene opportuno per incontri sul territorio”.