Chiara é stata ritrovata: quando i social sono strumenti virtuosi

Chiara Rusconi, 22 anni di Arco Felice, scomparsa per oltre 24 ore, è stata ritrovata stamattina. Pare sia stata riconosciuta da un signore su un pullman nella zona di Meregellina, in stato confusionale. Si era allontanata da casa per fare un giro per Napoli, ma non aveva portato con sé cellulare, soldi e documenti identità.

La sorella Francesca, dopo aver lanciato l’appello, ha scritto questo messaggio:“ Mia sorella è stata ritrovata. La stanno portando in ospedale per effettuare tutti gli accertamenti. Grazie a tutti per l’aiuto. Siete stati veramente preziosi”.

Per fortuna si conclude positivamente un grave episodio e la riflessione istintiva che mi sovviene è quella di apprezzare la parte “virtuosa” dei social. Questo mondo non è solo quello che appartiene ai 5 ventenni youtubers in Lamborghini (sic!) a Roma che hanno provocato un grave incidente nel quale ha perso la vita un bimbo di 5 anni. C’è anche tanto altro. C’è un mondo solidale, attento, che grazie alle diffusioni rapide delle informazioni ha voglia di dare, di fare. 

Soprattutto nel mondo enigmatico dell’adolescenza i genitori non sempre sono nelle condizioni di cogliere segnali che sicuramente vengono inviati, spesso non sono nelle condizioni di saperli raccogliere. Il mestiere più difficile che esiste nel mondo è quello di fare il genitore. I social sono anche questo: confronto costruttivo, capacità di divulgazione immediata, intervento tempestivo. 

Si vive in un Paese democratico sol perché si è liberi di fare qual che si vuole, oppure è necessario rispettare quei valori sempre più in decadimento, regolamentare  comportamenti sui social, sanzionare messaggi che arrivano attraverso programmi televisivi? Si diventa importante, meritevole di successi perché si hanno tanti follower su Tiktok o Instagram, oppure perché con lo studio e la ricerca si riesce a dare un contributo fattivo in tutti i campi? E che dire dei messaggi che sono arrivati in particolare negli ultimi trent’anni sull’importanza dei soldi con i quali si può ottenere tutto?

Siamo dell’avviso che abbiamo bisogno di strutture pubbliche efficienti, alle quali ad esempio un genitore possa chiedere consulenza. Nei mesi scorsi avevamo proposto l’approfondimento sulla sindrome del burnout che colpisce in particolare i lavoratori della scuola e della sanità, ma non abbiamo ricevuto molte adesioni e rilanceremo il progetto a settembre, per coinvolgere Comune ed Asl su uno sportello di ascolto.

Se si consolida una “gioventù bruciata”, noi tutti non siamo esenti da responsabilità.

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