Cancro e inquinamento: indispensabili bonifiche e prevenzione

Ho iniziato circa 20 anni fa ad approfondire, con ricerche ed studi analitici, la stretta correlazione tra ambiente e salute in Campania. Ho proseguito il lavoro di mio padre, Giovan Giacomo, che già negli anni ’70 aveva iniziato a percorrere questa difficile strada.

La relazione tra mortalità per cancro e inquinamento é dimostrata anche nell’ultimo studio che vede in campo l’Università di Bologna e di Bari, il Cnr e la russa Tomsk State University. Esso dimostra che si muore di tumore ‘soprattutto dove l’inquinamento ambientale è più elevato, anche se si tratta di zone in cui le abitudini di vita sono, in genere, più sane’.

I tumori sono oggi la seconda causa di morte al mondo dopo le malattie cardiovascolari. E negli ultimi decenni di ricerca sul cancro, lo stile di vita (in particolare abitudini come obesità, sedentarietà, scorretta alimentazione, alcolismo e fumo) e fattori casuali o genetici, sono stati indicati come cause principali nello sviluppo dei tumori.

Aumenta, però, sempre più la consapevolezza che l’inquinamento abbia un peso rilevante. I risultati degli studi, sono stati pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment, per la parte analitica, mentre su Nature Scientific Data, sarà pubblicato l’intero dataset decennale, con i tassi di mortalità tumorale per tutti i comuni italiani, accessibile gratuitamente in modalità user friendly.

Lo studio “The spatial association between envirnonmental pollution and long-term cancer mortality in Italy” sta confermando un dato determinante dei miei studi sulla correlazione salute e ambiente. Il legame causale tra sviluppo tumorale ed esposizione ad inquinanti ambientali è un fatto noto da tempo e le attuali evidenze scientifiche ripagano i miei tanti sacrifici. Il superamento costante dei limiti di legge che denuncio da anni è un fatto allarmante e spero che i dati ufficializzati dai nuovi studi vengano supportati da ulteriori indagini e accurati provvedimenti.

Già qualche anno fa fu stilato un report dalla Procura di Napoli Nord e dall’Istituto Superiore di Sanità che confermava i dati che ho pubblicato nello studio: “Veritas”, condotto su una coorte di 95 pazienti oncologici residenti in Campania. Furono osservati alti livelli di concentrazione ematica di metalli pesanti in alcuni comuni, come Pianura, Giugliano, Qualiano e Castel Volturno. In particolare, un risultato staticamente significativo si osservò per Giugliano, dove i pazienti oncologici presentavano livelli ematici di Cadmio, Mercurio e Piombo più elevati rispetto ai controlli “sani”.

Le osservazioni preliminari confermarono alcuni studi precedenti: il livello di metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici in alcuni comuni della Terra dei Fuochi è del tutto fuori norma.

Le soluzioni da attuare da parte del nuovo Governo dovranno avvenire in tempi brevi; del resto molte di esse sono note ormai da anni anche se mai attuate dalla politica: bisogna bonificare, bloccare gli sversamenti illeciti, organizzare un efficiente programma di sorveglianza dei rifiuti ma soprattutto di sorveglianza della popolazione. Pertanto, sarà necessario consapevolizzare i cittadini ed incentivare la sanità pubblica aumentando attività di prevenzione e di screening.

Questo approccio olistico necessita di svariate figure professionali per un’azione multidisciplinare volta ad affrontare non solo le necessità e i bisogni delle società del terzo millennio, ma anche volte ad attivare azioni preventive di problematiche sanitarie ed ambientali. I problemi di natura polica ed economici rendono la situazione ancora più difficile da affrontare. Mancati controlli e bonifiche non realizzati sono ancora una realtà attuale.

La mia attività di ricerca, da quando nel 1993 ho individuato e clonato il gene oncosoppressore RBL2/p130, si è principalmente focalizzata sullo studio dei meccanismi di deregolazione del ciclo cellulare nel cancro. Ma oggi è ben noto che il tumore è una patologia multifattoriale e che tra le varie cause dello sviluppo c’è anche l’ esposizione ad inquinanti ambientali. Per cui, oggi, il mio obiettivo principale è far convergere tra loro tutte le mie ricerche. Mi occupo di studiare precise alterazioni molecolari al fine di identificare nuove strategie terapeutiche mirate per il mesotelioma ed il tumore al polmone, la cui eziologia è correlata all’esposizione ad inquinanti ambientali.

Contestualmente, da anni mi sono interessato alla situazione campana, meglio nota come “Terra dei Fuochi”, incoraggiando studi di biomonitoraggio, per incentivare attività di bonifica e provare a far ridurre l’incidenza di svariate patologie. Ancora, ho valutato le potenzialità benefiche di alcuni alimenti che possono apportare benefici in termini di prevenzione e di miglior efficacia di trattamenti chemioterapici. Infine, mi sto dedicando attivamente allo studio del nuovo virus Sars-Cov 2, per anticiparlo e, perché no, annientarlo. Tutti questi studi sono solo apparentemente scollegati tra loro, come anticipato precedentemente.

Il fine ultimo e comune è di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre l’insorgenza di patologie severe.

__________________________________________________

Si ringrazia il giornalista Giuseppe Manzo e la testata giornalistica SUD REPORTER.

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati