Bufera sulle dichiarazioni di Concita De Gregorio che offendono la scuola

Sedicenti giornalisti che aprono la bocca e mettono a nudo la loro reale natura. Basta qualche secondo per comunicare attraverso il potente mezzo televisivo quanto la classe giornalistica (come ogni categoria) sia popolata da professionisti e da persone modeste.

“Draghi come un professore di Harvard che ha avuto la supplenza all’Alberghiero di Massa Lubrense”. È questa la frase di Concita De Gregorio che finisce nella bufera.

La tematica mi colpisce particolarmente, ma onestamente non mi offende, perché la mia carriera scolastica ha visto come trampolino proprio un istituto professionale. La porta d’accesso alla cultura per me è stato il diploma come operatrice turistica all’istituto “Don Minzoni” di Pozzuoli. Non oso pensare che la pochezza delle parole uscite da bocca alla collega siano da attribuire alla sua scuola di provenienza. Il problema è lo spessore, l’humus culturale che si definisce nell’ambiente di vita e determina il bagaglio di esperienze.

La dirigente scolastica Laura Biancato del fatidico alberghiero di Massa Lubrense scrive sulla propria pagina Facebook: Cara Concita, mi complimento con lei per questo commento che in un nano secondo affossa la pari dignità delle scuole di ogni ordine, grado e indirizzo, e il diritto di ogni ragazzo/a a veder considerato il proprio talento come ugualmente prezioso, si tratti di propensione per il greco, per l’arte di cucinare, per la tecnologia o per la fisica“.

È intervenuta su Facebook anche la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci: “Da queste parole insensate, intrise di sarcasmo offensivo, per la scuola, ovviamente, passa la dimensione plastica della condizione di ignoranza in cui versano alcuni nostri sedicenti giornalisti“.

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