Si sta sviluppando un confronto a distanza sulla tesi riguardante la liberazione dell’energia degli sciami sismici. Dopo aver pubblicato l’interessante posizione del Prof. De Natale, riteniamo che sia molto chiara ed altrettanto importante la tesi del Prof. Giuseppe Luongo, che riportiamo integralmente: “La tematica è molto complessa.
In breve, quando si genera una crisi sismica accade che la successione del numero di terremoti con la loro magnitudo diminuisce al crescere della magnitudo con una legge logaritmica. Così se usiamo i logaritmi dei numeri dei terremoti la legge è una retta inclinata con un determinato angolo. Se il mezzo è molto fratturato e lo sforzo è molto concentrato la retta tende alla verticalità. In questo caso, proprio dei Campi Flegrei, il rapporto terremoti di bassa magnitudo rispetto a quelli di magnitudo più elevata è maggiore di quanto osserviamo in aree tettoniche attive come in Appennino. Con questo metodo si può prevedere anche la probabilità di accadimento di un evento non accaduto. Più la retta tende alla verticalità più è bassa la probabilità di accadimento. In conclusione occorrono molti terremoti di magnitudo bassa per un terremoto di magnitudo elevata. Se si fa riferimento alla magnitudo 4, occorrerebbero più di 1000 eventi di magnitudo 1. Ai Campi Flegrei potrebbero cambiare le condizioni che generano i terremoti con l’ aumento della velocità del sollevamento o con la diminuzione. Questo è un problema ancora aperto. Perciò siamo tutti attenti ai dati sul sollevamento. La lunga crisi potrebbe aver raggiunto uno stato limite nella liberazione dell’ energia sismica. Questa mia ipotesi potrebbe essere più di un auspicio”.
Anche a seguito delle posizioni dei Proff. Luongo e De Natale è ancor più giustificata la posizione del Comitato “Pozzuoli Sicura” di pubblicazione settimanale, se non giornaliera, del sollevamento. Il Comitato confida che questa richiesta venga fatta propria dai Sindaci interessati, quali massime autorità locali di Protezione Civile.