Si terrà oggi 3 luglio, a partire dalle ore 16, presso l’hotel Gli Dei in via Coste d’Agnano, 21 a Pozzuoli, un incontro informativo con la popolazione sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei. All’iniziativa, voluta dal Comune di Pozzuoli, partecipano il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Campania e l’INGV.
L’incontro rappresenta una preziosa occasione per discutere della pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico e anche per fare un focus sul bradisismo.
L’incontro, aperto a tutti i cittadini (fino ad esaurimento posti in sala), verrà trasmesso in diretta streaming attraverso la pagina Facebook del Comune di Pozzuoli, il canale YouTube del Comune di Pozzuoli, sulla pagina Facebook Quarto Canale Flegreo e su Smart Tv al numero 268.
La diretta sarà altresì proiettata tramite maxischermo all’esterno della sala che ospiterà l’evento.
A relazionare sull’andamento del fenomeno per la comunità scientifica saranno: Francesca Bianco (direttrice del dipartimento vulcani Ingv), Mauro Di Vito (direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV), Giulio Zuccaro (responsabile scientifico del Centro di Competenza PLINIVS) e Francesco Casu (ricercatore del Cnr-Irea).
A seguire, il Dipartimento di Protezione Civile illustrerà “il percorso della pianificazione di protezione civile dell’area flegrea”, la Protezione Civile della Campania interverrà sugli aspetti regionali, l’Acamir (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti) dettaglierà i “percorsi di allontanamento dei Campi Flegrei in modalità assistita ed autonoma in zona rossa”, mentre il Comune di Pozzuoli si soffermerà sulle “attività di protezione civile a livello locale”.
Al termine degli interventi e prima delle conclusioni finali, i cittadini presenti in sala potranno porre domande agli esperti.
Si riporta la sua dichiarazione Di Giuseppe Luongo sull’evento di oggi: “All’incontro sullo STATO DEL BRADISISMO NEI CAMPI FLEGREI di lunedì 3 luglio che si terrà all’hotel Gli Dei a Pozzuoli,
due punti del problema Bradisismo sono particolarmente importanti :
1. Il livello della pericolosità;
2. Il Piano di evacuazione e di collocazione provvisoria della popolazione allontanata per l’eventuale fase critica del Bradisismo, segnata dall’eruzione.
Per il primo punto il livello di pericolosità è segnalato da anni dal livello giallo dell’allerta dichiarato dalla Protezione Civile. Se la pericolosità fosse cresciuta la Protezione Civile lo avrebbe dichiarato ufficialmente. Quindi sulla pericolosità all’incontro di lunedì 3 luglio non dovrebbe esserci alcuna novità, a meno che non si intenda approfondire l’analisi sullo stato di vulnerabilità degli edifici, vista la partecipazione tra i tecnici esperti del settore. In tal caso si darebbe un segnale di attenzione ad un tema sollecitato da più parti dopo l’incremento della frequenza e dell’energia dei sismi osservato da diversi mesi. Se si intendesse approfondire l’analisi della vulnerabilità sarebbe importante valutare il comportamento dinamico degli edifici specie nell’area epicentrale. Allora si dovrebbero installare strumenti in edifici di diverse tipologie strutturali per avere un quadro esauriente della risposta del patrimonio edilizio di Pozzuoli alle sollecitazioni sismiche.
Sempre per le tematiche del primo punto si invitano gli esperti impegnati nella comprensione del fenomeno a fornire alla comunità esposta non solo il quadro dei sismi che si succedono, la loro localizzazione e la magnitudo, l’entità del sollevamento, il flusso dei gas e le temperature alle fumarole, dati preziosi, ma insufficienti a tranquillizzare chi avverte i terremoti. Chi vive in questa città di Pozzuoli vorrebbe conoscere le cause di ciò che si registra. Dare una risposta secca a una domanda così precisa è difficile e forse impossibile per la complessità del fenomeno, ma non esprimere neanche un’indicazione attendibile in mesi e mesi di attività sismica avvertita, crea un malessere nella popolazione che potrebbe essere evitato, accompagnando periodicamente ai Bollettini dell’Osservatorio una descrizione dello stato del fenomeno. Purtroppo a questa riservatezza si accompagna la diffusione dei risultati della ricerca attraverso i mezzi di comunicazione presentandoli come conquiste straordinarie nella conoscenza del fenomeno, mentre sono solo deboli ipotesi non verificate, che producono allarmismi e speranze mal riposte. Bisognerebbe invitare questi ricercatori ad una maggiore sobrietà quando diffondono i risultati delle loro ricerche attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
Per il secondo punto (Piano di evacuazione e collocazione provvisoria della popolazione allontanata dall’area pericolosa) l’invito alla comunità scientifica e all’Amministrazione della città di Pozzuoli di smontare il Piano di Protezione Civile del Dipartimento e della Regione e ricostruire un Piano che ponga al centro la soluzione meno dolorosa per la comunità. Ciò può realizzarsi rendendo innanzitutto i cittadini pienamente autonomi nei comportamenti in caso di evacuazione. Ogni cittadino dovrà sapere come comportarsi; solo i meno abili dovranno avere il giusto supporto. Senza la capacità dei cittadini ad operare autonomamente il Piano fallirebbe. Anche la scelta della “transumanza” in altre regioni è da rigettare. Si possono studiare soluzioni meno fantasiose e apocalittiche di quella del Piano vigente”.