Bradisismo: “È possibile ipotizzare che il fenomeno si sia invertito?”

Intervista al Prof. Giuseppe Luongo

A seguito dello sciame sismico e della scossa di ieri di magnitudo 3.7 i cittadini in rete hanno fatto varie ipotesi. Alcune anche sull’ipotetico abbassamento del suolo ed inversione del fenomeno che provocherebbe gli stessi segnali. Per tale motivazione abbiamo chiesto un parere al Prof. Giuseppe Luongo, vulcanologo di fama internazionale, già direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

Professore, l’ultimo bollettino sul bradisismo comunicava un rallentamento della velocità di sollevamento del suolo. Come mai si è avuto uno sciame così intenso nei Campi Flegrei? È possibile ipotizzare che il fenomeno si sia invertito?”

“Facciamola semplice: il suolo si solleva spinto dal basso fino a quando si frattura generando il terremoto. Il terremoto avviene con la separazione dei due blocchi che si spostano lateralmente sprofondando di una entità proporzionale alla magnitudo (1 o 2 cm). Il fenomeno opposto avviene alla periferia dell’area in sollevamento. Nel primo caso il meccanismo è tensile e lo strato si assottiglia (abbassamento), nel secondo è compressivo e i due blocchi si sovrappongono e il suolo si innalza.

Questo processo è registrato dai meccanismi dei terremoti (ecco perché vorremmo conoscere i meccanismi) ma anche dalle deformazioni lente e in particolare dai vettori ottenuti dai GNSS riportati nei bollettini mensili. I vettori più lunghi sono ad una certa distanza dal centro del sollevamento, per poi decrescere allontanandosi dal centro. Questa successione ti dice che il suolo si deforma più velocemente nella parte centrale fino a circa 2 km dal centro e va in tensione; a maggiore distanza di 2 km circa la velocità della deformazione decresce e il mezzo va in compressione”.

Nel ringraziare il prof. Luongo possiamo concludere che nella sostanza nulla è cambiato. Ribadiamo, però, che ci dovrebbe essere un ruolo diverso dei Sindaci, massime autorità locali di Protezione Civile, in quanto dovrebbero pretendere dal mondo scientifico informazioni giornaliere sull’andamento del fenomeno e non accontentarsi di un bollettino settimanale che riferisce dati sul numero delle scosse e sulla media del sollevamento mensile”.

Il Comitato “Pozzuoli Sicura” di cui sono portavoce assumerà iniziative e confida che partiti, associazioni, sindacati svolgano il loro ruolo per sollecitare interventi che possano assicurare condizioni di sicurezza e di sviluppo dell’intera zona.

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