L’aumento delle bollette di luce e gas viene attribuito alla guerra in Ucraina. Ciò è vero in parte perché la guerra è iniziata il 24 febbraio, mentre gli aumenti progressivi sono iniziati già dallo scorso anno per l’applicazione della regola che prevede il sistema marginale, con la definizione del prezzo dell’energia che viene fissato di solito dalle centrali termoelettriche a gas che hanno costi di produzione più alti. Non a caso le Associazioni organizzarono a gennaio una manifestazione in Piazza della Repubblica di Pozzuoli per sollecitare interventi del Governo.
La guerra in Ucraina, pertanto, ha aggravato una situazione che era già insopportabile e che nessun provvedimento governativo potrà mai risolvere definitivamente se non ci sarà una modifica sostanziale della regola del sistema marginale che realizza profitti inaccettabili. Nel contempo c’é l’utilizzo di energie alternative, come il sole ed il vento, per non parlare della risorsa geotermica che a Pozzuoli è diventato un tabù. Per fortuna si muove qualcosa in quanto il 14 novembre scorso è stato pubblicato il decreto che stanzia 320 milioni di euro per i Comuni per impianti di energia alternativa in edifici di proprietà (esempio scuole).
Si registrano ritardi inspiegabili per la costituzione di comunità energetiche dovuto soprattutto alla mancata diffusione di tali possibilità. Gli stessi lavori previsti con il 110% possono prevedersi impianti eolici e fotovoltaici.
Si procede, invece, con interventi tampone e non per tutti in quanto si fissa un testo ISEE di 20.000. Le aziende private applicavano già in passato una misura di welfare sociale per i loro dipendenti per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas. Il Governo Draghi, con l’art. 15 del decreto aiuti bis, ha innalzato la soglia da 258,23 a 600 euro non tassabili.
Con il decreto Aiuti quater è stata superata la questione della tassazione superiore a 600 euro ed è stata fissata fino a 3000 euro, con scadenza 12 gennaio 2023. Bisogna attendere la prossima legge di bilancio per verificare eventuali proroghe.
Va precisato che le aziende non sono obbligate a riconoscere il benefit ai loro dipendenti, anche se possono dedurlo completamente dai loro costi. Non è tassato e non è considerato reddito imponibile.
I cittadini con soglia ISEE fino a 12.000 dal 1° aprile al 31 dicembre possono avere un bonus sociale direttamente in bolletta ed il decreto stabilisce anche una retroattività per chi non è riuscito a presentare l’Isee al primo trimestre dell’anno.
Insomma tante risorse, ma utilizzate solamente per alcune fasce di reddito, senza risolvere a monte il problema del caro energia con l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.