AstraZeneca: ricercatori tedeschi sanno come trattare i pazienti a rischio di trombosi

Il gruppo di lavoro coadiuvato dal Prof. Greinacher presso la Clinica Universitaria di Greisfwald è giunto alla conclusione che è una reazione immunitaria a provocare le trombosi. Nei campioni di sangue dei casi di trombosi cerebrale riscontrati dopo la vaccinazione con AstraZeneca, è stato rilevato un meccanismo simile a una trombocitopenia indotta da eparina (HIT) di tipo 2: “Possiamo dire che molto, molto raramente qualcuno svilupperà questa complicazione. Ma ora sappiamo come trattare questi pazienti”

Secondo i risultati in suo possesso, quindi, si tratta di una risposta immunitaria dell’organismo che genera dei coaguli di sangue e, di conseguenza, una volta noto il meccanismo è possibile anche individuare precocemente i casi sospetti dopo la vaccinazione e prescrivere una terapia per curarli, con farmaci già noti. Per questo, ha affermato Greinacher, “ora le persone non devono più aver paura di vaccinarsi con AstraZeneca”.

Intanto, sulla base di questi risultati preliminari, la Gth (Gesellschaft für Thrombose- und Hämostaseforschung) ha stilato delle raccomandazioni: le persone vaccinate che hanno dolori alle gambe, vertigini, mal di testa o disturbi visivi dal quinto giorno dopo la vaccinazione devono essere testate per l’HIT di tipo 2. I sintomi sono normali nei primi giorni, mentre quelli legati al rischio di trombosi si manifestano solo dopo il quinto giorno. Se il test è positivo, la Gth consiglia di somministrare l’immunoglobulina G per via endovenosa contro l’attivazione del CD32. Ciò presumibilmente interromperà il meccanismo che porta alla trombosi.

Fonte: Il Fatto Quotidiano 

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