Sabato sera, nella magica cornice del Rione Terra di Pozzuoli, Giovanna Di Francia ha presentato il suo romanzo “Anche in carcere viene Natale”. I piccoli lettori, alunni del 1 circolo didattico di Pozzuoli, hanno instaurato un proficuo dialogo con l’autrice su tematiche difficili quali l’ascolto, la solidarietà, la rete sociale.
È sceso un silenzio tombale nell’affollata sala, durante l’intervento di Alex Martino (ragazzo transgender e coautore) che ha affrontato la problematica dell’identità di genere dietro le sbarre, e di Nanà (detenuta del carcere di Pozzuoli) che ha collaborato alla stesura del libro.
Sono intervenuti anche Don Fernando Carannante, Carlo di Somma e Mariano Martino. Ha moderato Giuseppe Borrone.
Nel cuore del contesto cittadino, dove la vita corre freneticamente, sorge la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. All’interno dell’istituto, è presente una realtà cristallizzata, dove circa 150 detenute attendono di scontare la propria pena per ritornare ai propri affetti, improvvisamente interrotti. È proprio in tale contesto che Giovanna, da volontaria di sostegno, è entrata in contatto con Nanà: è nata nel tempo una una sincera amicizia ed un rapporto di collaborazione che si è tradotto nel libro appena pubblicato.
Attraverso la voce di Nanà e la penna di Giovanna, il lettore si immerge nell’ambiente carcerario e conosce alcuni degli aspetti che hanno condotto al reato. Viene a conoscenza dei legami e degli affetti che nascono in carcere; della difficoltà di chi, a fine pena, viene restituito ad un ambiente che resta malato e che spesso lo induce a delinquere nuovamente.
La conoscenza di tali persone e delle loro storie potrebbero essere utili per fare rete ed aiutare gli ex detenuti a riabilitarsi.
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