L‘articolo degli Autori Bevilacqua et al. 2024, pubblicato sulla rivista Communications earth & environment, ha avuto vasta eco in quanto il bradisismo è un argomento molto sentito. Si ritiene molto importante che si facciano ricerche e confronti anche a distanza tra scienziati, ma ai cittadini interessa sapere se si fanno passi in avanti sulla conoscenza del fenomeno e non solamente ipotesi del tutto da verificare.
Pertanto si è ritenuto utile approfondire l’argomento. Il Prof. Giuseppe De Natale ha commentato su facebook che “sono pubblicazioni su questioni molto specifiche, per cui i comunicati stampa possono diventare banali se non addirittura fuorvianti. In ogni caso è sempre bene che la ricerca continui, anche se, come è noto in tutti i campi, soltanto una minima percentuale delle pubblicazioni scientifiche contribuisce ad indicare la retta via verso la soluzione di un problema scientifico fondamentale (in questo caso la natura, la genesi e l’evoluzione del bradisisma flegreo): Ma questo è fisiologico, è il modo in cui progredisce la conoscenza scientifica”.
Abbiamo chiesto il parere al prof. Giuseppe Luongo di offrire il suo prezioso contributo. Sull’argomento ha fatto alcune considerazioni molto dettagliate, ed anche abbastanza critiche, che riportiamo integralmente.
“In merito alla correlazione super esponenziale del sollevamento e numero di terremoti, il numero non significa molto, occorre correlare la grandezza fisica del moto (sollevamento) all’energia dei terremoti. Non si correla una grandezza fisica con un numero di un’altra grandezza. Sulla lunga descrizione della successione dei fatti nel periodo esaminato (2000-2023) l’articolo è al più un rapporto del monitoraggio in sintesi”.
“La distribuzione dei terremoti nel corso del tempo può fornire indicazioni sul meccanismo di liberazione dell’energia sismica:sciami; fore-mainshock; Mainshock-aftershock, ma ciò non compare”.
“Sono state analizzate le serie temporali della deformazione e dell’attività sismica e le loro relazioni, tasso di spostamento, tasso conteggio eventi sismici, tasso del rilascio di strain”.
“Gli autori non affrontano il problema della deformazione di un corpo sottoposto ad uno sforzo costante. Se avessero seguito tale percorso, avrebbero compreso:
1. Il corpo è viscoelastico (siamo in un’area vulcanica con prodotti prevalentemente sciolti o poco consolidati e a temperatura elevata) e la sua deformazione cresce nel tempo e con essa anche le fratture e quindi i terremoti; alla deformazione avvenuta segue e si aggiunge altra deformazione; la deformazione non è lineare, solo il tasso di deformazione potrebbe avvicinarsi al lineare, ma quando la deformazione è ben sviluppata il mezzo cambia le sue caratteristiche fisiche e a parità di sforzo mostra una deformazione maggiore, quindi è da aspettarsi una deformazione non lineare;
2. Un corpo che accumula deformazione e perde di rigidità per l’incremento delle fratture, libera più facilmente l’energia accumulata per lo sforzo applicato e così gli eventi sismici possono aumentare in numero e energia, fino a quando lo stato fisico non degrada ulteriormente. Questo limite è difficile da prevedere in mancanza di dati specifici e verificabile solo seguendo l’evoluzione del fenomeno. Infatti, al di là di questo limite ed agendo ancora lo sforzo costante si osserverà una crescita del numero di terremoti e la diminuzione della loro energia”.
“Gli autori hanno riportato l’analisi del rapporto tra il numero di terremoti e la loro magnitudo. Il valore ottenuto è particolarmente basso per un’area vulcanica e per di più nelle condizioni dell’area flegrea. Sarebbe opportuno che rivedessero questo valore perché è inattendibile. Il dato mostrerebbe che nell’area flegrea vi sarebbe la probabilità del 30% del verificarsi di terremoti di magnitudo superiori a 5. Quando si giunge a tali valori bisogna impegnarsi a verificare l’attendibilità del dato di partenza, ed è proprio questo dato che non convince”.
Un ulteriore approfondimento della complessa tematica sarà fatto il 17 dicembre, proprio con i proff. Giuseppe Luongo e Giuseppe De Natale presso l’hotel Terme Neronensis. In quella occasione per la prevenzione interverranno la dottoressa Antonella Cicale che presenterà il suo progetto “Rosella” ed il dott. Giancarlo d’Orsi che illustrerà i dati aggiornati del registro tumori in particolare nei Comuni di Pozzuoli e Quarto.