Allarme peste suina anche in Italia e abbattimento di migliaia di bufale da latte in provincia di Caserta

Dopo Germania, Belgio e Paesi dell’Est Europa, è allarme peste suina anche in Italia. Alcuni casi sono stati riscontrati su cinghiali in Piemonte e Liguria, ma non è stato riscontrato nessun caso di contaminazione nei maiali invece. Sono 114 – 78 in Piemonte e 36 in Liguria – i Comuni inseriti dal Ministero della Salute nella “zona infetta” da Peste suina africana. L’allarme si sta ora estendendo anche alla Toscana, dove è appena stata creata una task force per affrontare il tema dei cinghiali infetti.

La peste suina africana è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suidi domestici e selvatici causando un’elevata mortalità. Non si tramette all’uomo, né agli animali domestici come cani e gatti.

Nei suini e nei cinghiali si manifesta con i seguenti sintomi: febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore con conseguente andatura incerta, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, costipazione, aborti spontanei, emorragie interne, emorragie evidenti su orecchie e fianchi.

Il problema attuale della permanenza di tale infezione in Italia è la difficile rimozione e delle carcasse che permangono nelle zone boschive per molto tempo e tali aree sono difficili da sanificare.

100 mila bufale da latte, invece, sono state abbattute negli ultimi dieci anni in provincia di Caserta e sono attualmente oggetto dell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere che indaga su questi abbattimenti. Essi sarebbero stati effettuati per sospetta brucellosi o per sospetta tbc provocando la chiusura di quasi trecento aziende.

Il direttore dello Sbarro Institute di Filadelfia Antonio Giordano, non le manda a dire alle istituzioni regionali in un’intervista al Mattino: “Sono i piccoli allevatori e gli operatori tutti del settore a rimetterci, uomini, donne e famiglie intere, nonché l’onore e la qualità della nostra amata mozzarella di bufala dop, simbolo nel mondo della sapiente gastronomia campana. Le associazioni libere di gran parte degli allevatori della provincia di Caserta hanno promosso la costituzione di un Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino e hanno indetto agitazioni”. E aggiunge: “La magistratura farà il suo corso, ci dicono gli sceneggiatori al termine delle indagini più oscure, e i colpevoli saranno puniti e magari smascherati”.

Fonte: Quifinanza – Sud Reporter

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