A Palazzo Migliaresi una significativa e preziosa lezione di Giuseppe Luongo – i video

Assegnato il Premio Dicearchia 2022 per l'impegno decennale del vulcanologo sul territorio dei Campi Flegrei

Si è tenuta stamattina a Palazzo Migliaresi la cerimonia di consegna del IX Premio Dicearchia. Il Premio, dedicato alla memoria di Lia Di Francia, è stato assegnato al vulcanologo Giuseppe Luongo. Esso è un’iniziativa di Acli Dicearchia e Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute: offre lustro e riconoscimento a chi si è distinto per particolari meriti sul territorio.

Giuseppe Luongo, da decenni studia il fenomeno bradisismico e offre il proprio contributo alla comunità locale e non. L’opera è dell’artista Antonio Isabettini. Ha moderato i lavori il geologo Prof. Manolo Sardi. L’introduzione è stata curata da Giovanna Di Francia (giornalista, avvocato e docente di scuola primaria, nonché presidente del circolo Acli Dicearchia). E’ intervenuto Ciro Di Francia, Presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute. Il Premio è stato consegnato da Maria Carmine Tumiatti (Vicepresidente della Commissione per le Pari Opportunità).

Di seguito è riportato uno stralcio dell’intervista esclusiva a GIUSEPPE LUONGO. Il professore emerito, ha reso noto che “negli ultimi anni c’è stata una velocità molto bassa del sollevamento del suolo, mentre nelle due pregresse crisi (’70 e ’83) la velocità di sollevamento era di almeno 10 volte il sollevamento attuale. Più è veloce il sollevamento, più si libera energia dalle rocce che, sottoposte allo sforzo e alla spinta che viene dal profondo, tendono a deformarsi. Quando esse raggiungono un limite di rottura, danno terremoti. (clicca qui per l’intervista integrale)

L’iniziativa è stata seguita anche in diretta streaming (clicca qui per rivedere tutto l’evento – dal minuto 19).

Nell’introduzione ai lavori è stata letta una lettera che l’ex Ministro dell’ambiente, Gen. Sergio Costa Premio Dicearchia 2016, ha dedicato a sua figlia Ornella. L’idea del Premio nasce in occasione del primo compleanno in cielo di Lia Di Francia, volata via all’età di 43 anni a causa di un cancro al seno metastatico. Se ne riporta il testo:

Cara Ornella, cara figlia mia, sei finalmente tornata a casa. Un giorno, così, facendo un controllo di routine sei entrata nel buio tunnel della malattia. Ma come, a solo 33 anni, mamma di due bimbe, moglie, con una vita da vivere e una vita regolare. Come è possibile? Quante domande si sono affollate nella mente.
Le lacrime di sconforto che hai segretamente versato nelle tue notti insonni sono state le stesse che noi abbiamo versato con riservatezza, senza dire niente a nessuno per pudore. Attoniti nel dolore a domandarci perché quel maledetto cancro non è venuto a noi e non a te. Ogni genitore vuole, più di tutto, che i propri figli non soffrano, non patiscano e, se potessero, convoglierebbero ogni sorta di dolore su di loro. E’ cosi. Ed è giusto che sia così.
Adesso sei tornata a casa. L’operazione è andata bene e all’Ospedale San Gerardo di Monza i medici e gli infermieri sono stati fantastici: professionali e umani. Di più non si poteva avere. Una vera eccellenza.
Ora inizia il lungo percorso dei controlli ciclici. Prima ogni due mesi, poi ogni sei, poi ogni anno e via via finché il medico non ti dirà che è tutto a posto. La via è ancora lunga, ma adesso tutti siamo felici.
Sei una che combatte, che non si tira indietro e che sa che vuole dire essere mamma e lottare per l’amore della famiglia.
Hai sempre fatto i controlli periodici preventivi con scrupolo, e hai fatto bene. Se non lo avessi fatto chissà cosa sarebbe potuto accadere e forse la storia avrebbe preso un altro verso.
Prevenzione, controlli, informazione, professionalità e attenzione umana. Sono queste le priorità sanitarie a cui ogni politico deve guardare per trasformarle in progetto da portare avanti per il bene di tutti. Senza slogan e senza bandierine. Perché con la salute si tocca la vita.
– Educazione sanitaria nelle scuole;
– Screening gratuiti, in relazione all’età anagrafica e alle fasce di rischio (tutti devono potersi permettere i controlli, non solo chi ha i soldi);
– Abbattimento drastico delle liste di attesa (non è possibile attendere mesi e mesi per un controllo e poi pagare 200 o 300 euro ed averlo dopo 1 giorno);
– Basta con la finanziarizzazione della sofferenza (il dolore non è un numero, ma un volto);
– Umanizzazione delle strutture ospedaliere
Non è populismo questo, è amore per le persone.
Ben tornata a casa Ornellina mia, infinito amore nel nostro cuore e nostra luce. Noi ci siamo e ci saremo sempre. Ti amo piccola principessa.

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